Le dichiarazioni patrimoniali e di interessi dei funzionari pubblici (asset and interest disclosure – AID) stanno diventando sempre più uno strumento nei Paesi membri dell’Unione Europea per promuovere la trasparenza e la fiducia complessiva nei funzionari pubblici e nella pubblica amministrazione. Allo stesso tempo, per i Paesi candidati all’ingresso nell’Unione il contenimento della corruzione è una precondizione centrale nel percorso di adesione.
L’obiettivo generale del progetto qAID è fornire agli Stati membri dell’UE e a quelli candidati all’ingresso nell’Unione conoscenze e strumenti innovativi per valutare e migliorare l’impatto dei sistemi nazionali di AID. Nello specifico, ciò avverrà: (i) individuando le migliori pratiche in tema di sistemi e processi efficaci (anche automatizzati e digitali); (ii) sviluppando un quadro standardizzato di analisi del rischio per migliorare la verifica delle dichiarazioni, insieme a una tabella di marcia per analisi digitali e automatizzate; (iii) sviluppando un kit di strumenti per misurare l’impatto dei sistemi di asset and interest disclosure; (iv) diffondendo le conoscenze e gli strumenti sviluppati negli Stati membri UE e in quelli candidati all’ingresso nell’Unione.
Il progetto (co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma ISF) è coordinato dal Centro di Scienze della Sicurezza e delle Università di Trento di Verona e realizzato in collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC, Italia), l’Agenția Națională de Integritate (agenzia anti corruzione della Romania) il Center for the Study of Democracy (centro di ricerca con sede in Bulgaria) e la Regional Anti-Corruption Initiative (il network delle agenzie anti-corruzione nell’area Balcani-Est Europa, con sede in Bosnia e Erzegovina).