– Di Francesco Terreri –
«Siamo in periodo Covid, l’albergo è chiuso, è a gestione familiare e non ha molti mezzi per andare avanti. Arriva la telefonata o la mail da un intermediario, un avvocato straniero, che ti propone un affare: c’è una società di Cipro o dell’isola di Jersey che è interessata a rilevare l’albergo. Così le mafie nostrane e quelle straniere provano a mettere le mani sul settore alberghiero e della ristorazione. Nel basso Garda è già successo. In Trentino non sappiamo ancora, ma ci sono segnali». Oggi quali sono le organizzazioni più pericolose? «Tra le mafie italiane è la ‘ndrangheta che ha grandi capacità economiche, sostenute dal traffico di droghe. Tra le mafie straniere stanno emergendo i cinesi e i russi, mentre i nigeriani, pur molto violenti, non sono ancora così sofisticati nel riciclaggio». Andrea Di Nicola è docente di criminologia all’Università di Trento e direttore del Centro di Scienze della sicurezza e della criminalità, un’iniziativa congiunta degli atenei di Trento e Verona. Ha appena scritto «Cosa loro, Cosa nostra. Come le mafie straniere sono diventate un pezzo d’Italia» insieme al giornalista di Radio 24 Giampaolo Musumeci. […]